#OpenMatera2014 – Come è andata?

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Tralascio i ringraziamenti che vi assicuro non sono di rito o formali e che ho avuto già modo di fare su FB e TW e dal vivo, ed entro nel merito di come è andata la giornata di ieri a Palazzo Lanfranchi, casa della Cultura della città dei Sassi.

La giornata è stata divisa in due parti: la mattina più istituzionale, divulgativa e di confronto sul tema dei Dati e dei Dati Aperti. Il pomeriggio è stata più operativa con gruppi di lavoro misti sul portale OpenData Ckan del Comune di Matera (dati.comune.matera.it) e su OpenStreetMap.

Dopo i saluti, la parola è passata a Rossella Tarantino, del Comitato Matera 2019, che ha spiegato bene come l’humus fecondo della candidatura della città dei Sassi, ha potuto aggregare energie attorno all’argomento. Il primo convegno sull’OpenData, in collaborazione con WIkitalia è stato proprio organizzato dal Comitato Matera 2019 insieme al Comune di Matera.

La parola poi è passata all’Assessore Giuseppe Tragni che ha spiegato come dal “di dentro” di una PA che ha iniziato da qualche mese, sono visti i processi. Quindi i limiti, le cose da fare, le persone da coinvolgere.

Hanno parlato poi due eroi silenziosi, cioè due funzionari che hanno spiegato la propria esperienza: Pasquale Ferraina (Uff. Statistica) e Claudio Montinaro (Uff. Sassi).
Entrambi hanno permesso alla comunità di usufruire di dataset di importanza cruciale: il primo per la creazione della mappa sullo stato dell’arte dell’edificato e il secondo l’intera mappa di Matera che è stata eleaborata dagli esperti mappatori di OpenStreetMap (supervisionati da Simone Cortesi e Maurizio Napolitano) ed oggi avete la città di Matera su OpenStreetMap in ogni suo dettaglio.
(Ciliegina OpenGeoData Italia premierà il Comune proprio per l’impatto nazionale avuto grazie a questi files)

Qui prima bella notizia: il Comune adotta la delibera sulla falsa riga di Wikiloves Monuments e rilascia 15 Beni artistici e culturali in licenza CC0 (secondo me da rivedere in CC-BY-SA). Grazie all’ass. Alberto Giordano che ha subito fatto propria questa nostra proposta.

Ma le sorprese non finiscono qui..
la “padrona di casa”, la dott.ssa Marta Ragozzino, Sovrintendente ai BAE ci erudisce sul fatto che la fruizione dei beni artistici e culturali in Italia non avviene solo tramite fotografie o processi solo di visione, ma soprattutto di conservazione. Aprire i Musei al pubblico vuol dire avere cura dei Beni e quindi avere anche una Cultura della conservazione che non vuol dire “chiusura” ma anzi, amore per la storia.

Scoop: i beni dei Musei gestiti dalla Sovrintentenza ai Beni Artistici e Entroantropologici potranno essere fotografati (con rispetto e senza flash) e si potrà usarli con i fini “tradizionali” come i social network ect. Stiamo decidendo la licenza da applicare. Io suggerirò e spiegherò la CC-BY-SA e a fianco ad ogni quadro ci sarà il loghino common creative con la descrizione.

Prende la parola il Prof. Emmanuele Curti, che ha coordinato l’OpenDataDay insieme a me e a Tragni.
“A che servono i dati? abbiamo la cultura dell’uso delle informazioni o le subiamo? riusciamo a fare sistema?”

Tocca poi a Paola Liliana Buttiglione del portale Monithon.it che ci ha spiegato le operazione di monitoraggio in Italia, come diventare cittadini monitoranti, come prendere i dati da OpenCoesione ect.

Mariella Stella di Rena segue per Matera il monitoraggio di due beni: il Teatro della Martella e la ricostruzione della Scuola di Via Bramante. Trovate tutto in corso di aggiornamento sul sito Monithon. Mariella con la sue verve crea il gruppo di lavoro che inizia a collaborare anche con le istituzioni, Ass. Ina Macaione, che si mette subito a disposizione per sopralluoghi e fotografie, piani economici e architettonici.

Carrellata di belle esperienza di cittadini, che stanno “facendo” cose in ottica opendata:
Mimì Coviello e Juliana Van Hemelryck: mappare il vuoto e il progetto AgriNetural (OpenStreetMap e ricostrizioni aree verdi per la creazione di Orti Urbani)
Luca Acito: mappare Via Casalnuovo, mappare la memoria
(dataset già in OpenData)

Enzo Scasciamacchia: Meteomatera e OpenData
Rilevazione e pubblicazione di dati metereologici estratti da stazione di proprietà di Meteomatera. Sono ormai 4 mesi che la sezione gestita in autonomia da Enzo. Grande esempio.

E’ il turno degli esperti:
Ernesto Belisario “legge” il suo articolo di Wired.it proprio di ieri e generando una discussione interessantissima con il pubblico e con il Tommaso di Noia, esperto di Linked OpenData che a suon di provocazioni hanno alzato di tanto il livello di attenzione, nonostante l’orario ormai oltre la “decenza” di un Sabato mattina

Finalmente la pausa pranzo..tutti insieme, cittadini, istutuzioni, enti di ricerca accumunati dall’appetito. Panino e focaccia locale al “volo” prima dei laboratori pomeridiani. Interessanti discussioni tra amici di Taranto e Lavello che ci hanno raggiunto a Matera per seguire il “nostro” OpenMatera2014.

Si ricomincia. 5 tavoli di lavoro. Dobbiamo pur produrre qualcosa di concreto e far vedere qualcosa di pratico no?

Beni culturali: dopo aver mostrato come costruire un piccolo dataset CSV, lo abbiamo completato con i nodi di OSM e nei prox giorni con la creazione delle pagine Wikipedia

Ecco a voi il Dataset sui Beni Culturali Aperti del Comune

Si continua con gli studenti universitari. Da oggi il portale OpenData ha la sezione a loro dedicata. Insegnamo come creare e pubblicare e loro in autonimia pubblicano il primo dataset sulle necropoli con link di approfondimento.
Qui Tommaso di Noia ci incanta facendoci anche vedere la semantica di WIkipedia e DBPedia e a cosa servono i Linked OpenData anche in ottica culturale. Bellissimo. Spero di imparare presto e mettere su un processo a questi livelli.

Arriva Cinefabrica (Luca Acito e Enrico Ruggieri) che preparano anche loro un file CSV con le loro interviste. Una mappatura dei beni immateriali ma intesa in ottica antrologica: intervista ad anziani su come “era” quel posto ect. Una cosa molto bella che loro “regalano” a tutti in licenza CC-BY-SA. Ecco il Dataset delle Piccole memoria materane

Non è finita. E’ il turno di Elf del gruppo unMonastery.
E’ un progetto di residenza voluta da EdgeRyders e Comitato Matera 2019. Leggete bene sul loro sito per capire di che parliamo. Questa comunità di non-monaci vivrà a Matera, e ogni settimana rilasceranno i consumi energetici, di cibo, di acqua, le spese, elettricità ect. Un prototipo con monitoraggio continuo che può essere un benchmark per tutto il mondo, per situazioni analoghe. Oggi pubblicano PDF, CSV, JPG ma promettono di arrivare alle 5 stelle e di organizzare anche una conferenza in merito. Il Comune “concede” una sezione tutta per loro sul portale OpenData e ieri vengono inseriti i primi Dataset

Per il Monithon inseriremo molte schede nei giorni prossimi. Trovate intanto la sezione qui

Insomma alle 20.00 c’erano ancora 50 persone a seguire i lavori di tutti.
E’ stata una bella giornata che ha permesso a me di capire come migliorare nei processi e nella qualità dei files, ma ho preso anche consapevolezza che il lavoro fatto è stato ben fatto e la direzione è quella giusta: condivisione trasparenza partecipazione open.

Come dice Ernesto Belisario tra qualche anno la differenza non sarà più tra Nord e Sud del mondo, ma tra luoghi Open e luoghi Closed..

Grazie a tutti per il primo OpenMatera2014, tutto rivolto alla cultura e alla cultura dei dati 😉

Vi consiglio questo bel album fotografico della bravissima Giusy Schiuma

Copertina a cura Raffaella Pontrandolfi
Logo OpenData Matera a cura arch Colucci.

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