Hackathon sull’accessibilità e @OpenStreetMap a Lecce. Mini Tutorial

Ciao a tutti, cercherò di descrivere cosa è successo domenica 9.11.2014 a Lecce durante la maratona informatica finalizzata a mappare i luoghi accessibili o di interesse per disabilità varie (hackathon).
Per una descrizione sull’evento, organizzato da Movidabilita.it, vi rimando a questo loro post e a questo toccante post di Riccardo Luna che cita Federica Valente.
Tralascio i ringraziamenti che ho avuto modo già di fare ad Alessandro Delli Noci (Assessore all’innovazione) che ha voluto fortemente questo incontro e con cui collaboro per il processo OpenData del Comune di Lecce. Nel pomeriggio ci ha raggiunto anche l’ass. Tessitore che è rimasta particolarmente colpita dello spirito e della portata simbolica (e pratica) dell’evento.
Ringrazio i miei amici Federico Cortese, Bertalan Ivàn e Salvatore Maletesta per il tutoraggio e le presentazioni effettuate.

Strumenti usati: smartphones, iphone, pc portatili
Apps: OSM Tracker e Vespucci (Android), Go Map!! (iPhone) e Wheelmap
Website: Openstreetmap.org, Umap.openstreetmap.fr , Overpass-turbo.eu e Wheelmap.org

Lo spirito dell’hackathon è stato quello di “far mappare” dai disabili in carrozzella ma anche sordi (ringrazion Antonella Tedesco che ha fatto da interprete per 8ore consecutive in maniera impeccabile). Abbiamo anche analizzato e mappato le esigenze dei ciechi ed ipovedenti, dato che Lecce ha anche alcuni semafori con indicatori acustici, alcuni percorsi tattili nel centro storico e infine anche una struttura privata, l’EOS Hotel, con pannelli informativi tattili nella tua terrazza ed in altri luoghi.

Prima cosa:
Cosa sono gli OpenData e perchè bisogna partire da loro se si vuole usare una piattaforma aperta e collaborativa. Perchè quindi usare OpenStreetMap. Questa parte è durata circa 1 ora perchè tutti potessero capire l’importanza di avere una base comune, e quindi trasformarla in “bene comune”.

WheelMap.org: in questo sito, scegliendo la città, si vedono con colori diversi i vari luoghi esistenti su OpenStreetMap. Ogni colore indica se non ci sono informazioni sull’accessibilità in carrozzella (wheelchair non definita) piuttosto che limitata oppure accessbili o meno. Abbiamo seguito le indicazioni operative del sito che definisce come totalmene accessibile (verde) i luoghi accessibili in carrozzella partendo dall’ingresso, ogni stanza e presenza bagni per disabili. I disabili presenti in sala hanno fatto giustamente notare che ci sono anche altre difficoltà negli edifici. Ad esempio si può entrare comodamente ma l’ascensore per andare al secondo piano di un museo magari non si può aprire se non con l’aiuto di un accompagnatore ect. Per cui abbiamo visto come inserire nelle “note” di wheelmap le indicazioni aggiuntive. Per tale motivo molte strutture “apparentemente” idonee sono invece di colore giallo (parzialmente accessibile). Lo spirito era proprio quello di dare uno strumento operativo e non un’esercizio di stile o accademico.

Abbiamo visto quindi come inserire nuovi luoghi direttamente dall’editor online di OpenStreetMap. Abbiamo definito alcuni palazzi, alcune attività ristorative per Celiaci.

Ogni singolo attributo, su OpenStreeMap, è definito con un tag. L’elenco è fornito sul Wiki di OpenStreetMap (da ora in avanti OSM). OSM infatti non è solo la mappa che si visualizza, ma un enorme database. ogni informazione, cosi come fa wikipedia, ha una sua parola chiave che la identifica e la lega al resto del “mondo”. Esempio wheelchair=YES associata ad un punto di interesse, ad una strada o edificio ect identifica che quel luogo è accessibile totalmente a disabili motori in carrozzella (diversa cosa da disabili in stampelle per esempio). Cosi come diet:gluten_free=YES vuole dire che quel ristorante/trattoria ect offre cibo per Celiaci. Andando avanti ci sono i tags per i semafori (acustici o meno), e cosi via. Abbiamo fatto una cosa empirica, abbiamo cioè analizzato le esigenze dei presenti ma questo criterio si può allargare ad intere categorie e come suggerisce Maurizio Napolitano, esiste proprio una sezione da dove partire per le disabilità.

Quindi ci siamo divisi in 3 gruppi:
1) Il primo toglieva il “grigio” dalla mappa Wheelmap.org su Lecce decidendo i colori più appropriati sui luoghi di conoscenza “personale”
2) il gruppo dei sordi vedeva con me come inserire nuovi punti linee e poligoni su OpenStreetMap editor
3) Federico Cortese è andato a fare un sopralluogo per vedere sul posto i percorsi tattili e poi tramite JOSM (editor offline e molto sofisticato) li ha inseriti in OSM

Ho presentato UMAP e Overpass-turbo.eu. Ora inizia la parte un pò più tecnica. La difficoltà per questo tipo di eventi è quella di trasformare le cose per “addetti ai lavori” in informazioni per tutte. Trasforare la conoscenza di pochi in conoscenza diffusa. Per farlo bisogna fare delle scelte e delle approssimazioni. Nel caso dell’hackaton sull’accessibilità ho pensato di creare una mappa ad hoc e senza spiegare ogni singolo passaggo ma il “senso” di quello che si stava facendo , ho mostrato il prodotto finale. Il “senso” era: voi mappate da oggi in poi tramite i vostri smartphones o chi sa la sente su OSM Editor. Questa mappa interroga il DataBase di OSM e mostra realtime i risultati. Per cui ho fatto vedere ad esempio che se su Overpass-turbo.eu si inserisce questo codice (query):

Schermata 2014-11-11 alle 08.58.48

si hanno i ristoranti che loro stavano taggando con diet:gluten_free=YES

Cosa farne dei “risultati” di questo potente tool online?

Bene umap permette di creare mappe facilmente da soli, anche senza capirne nulla di queste cose. O meglio senza capire tutto nel dettaglio. Umap permette di disegnare mappe e poi copiando il link si può condividerla. Sul mio blog se cercate trovate alcuni tutorial sull’argomento.
Domenica abbiamo usato una particolare funzione di umap. Quando si crea un livello, si può importare un file statico (ho fatto vedere come importare un file geojson o csv dal portale OpenData di Lecce e “magicamente” sono apparte le palestre su umap) piuttosto che collegare la mappa a files dinamici o, attenzione, proprio a overpass-turbo! cioè overpass interroga OSM, mi rilascia “qualcosa” cioè un file di risposta ed io lo collego a umap che “mostra” i risultati su una mappa.

In pratica umap, nella sezione livelli:

Schermata 2014-11-11 alle 09.04.30

ho inserito la query:
http://overpass-api.de/api/interpreter?data=[out:json][timeout:25];(node[“wheelchair”=”yes”]({south},{west},{north},{east});way[“wheelchair”=”yes”]({south},{west},{north},{east});relation[“wheelchair”=”yes”]({south},{west},{north},{east}););out body;>;out skel qt;

e messo OSM come risultato e spuntanto dinamico. Cioè ho detto di interrogare node,way,relation (nodi, linee e relazioni) presenti su OSM e che abbiano presente il tag wheelchair=yes cioè luogo accessibile da disabili in carrozzella (volendo anche passeggini per neonati no?). Ho mostrato come modificare un palazzo, punto di interesse ect in OMS aggiungendo questo tag.

Ora basta copiare e incollare ogni nuovo layer tale query e cambiare le parti “wheelchair”=”yes” con esempio “wheelchair”=”no” ect

Cosi facendo creiamo un nuovo layer (chiamato non accessibili o semafori ect) e abbiamo definito altri luoghi di interesse per le disabilità. Ogni layer ha un’icona che lo rappresenta e un colore. Umap crea una legenda automaticamente:

Schermata 2014-11-11 alle 09.09.31

Nelle descrizioni abbiamo messo le licenze (non dimenticatevi mai la licenza ODBL di OSM), i ringraziamenti e i tags usati in modo che da oggi in poi chiunque aggiunga tali tags, sa che il sistema dopo alcuni minuti, li troverà e mostrerà.

Il compito dei partecipanti all’hackathon è quindi quello continuare a togliere il “grigio” dalla mappa e metaforicamente dalla vita delle persone disabili di cui spesso la società non si occupa nelle problematiche quotidiane.

Infine abbiamo inserito la sede ENS Ente Nazionale Sordi di Lecce. Ricordo purtroppo che ancora oggi la Lingua dei Sordi LIS non è riconosciuta..

Concludo con questa frase di Bertalan Ivàn, che condivido pienamente:

La cosa più difficile da rendere accessibile è la mente delle persone e le barriere più complesse sono quelle culturali.

Qui il riepilogo tecnico con i riferimenti

Eccovi il risultato “finale” in continuo aggiornamento:

Infine il servizio video di Movidabilia sull’hackathon:

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